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Il fine di allevare

L’allevamento del pollame di razza può, secondo i gusti e l’orientamento selettivo di ciascun allevatore, essere indirizzato verso finalità precise e spesso divergenti. Cercheremo di distinguere le principali in questo articolo e di comprenderne i meriti e gli eventuali demeriti. Si tratterà di tecniche di selezione improntate all’uno e all’altro sistema in separati post.

Un vecchio testo inglese, tra i classici del suo genere, datato 1871, delinea perfettamente i due indirizzi di selezione principali possibili con il pollame: “Profitable and Ornamental Poultry”; il pollame da profitto ed il pollame ornamentale.

Selezione a scopo ornamentale: Troppo spesso si definiscono tutti i polli appartenenti a razze tradizionali come ornamentali senza operare distinzione verso la categoria utilitaria alla quale sono ascrivibili. E’ certamente possibile, a questo proposito, esaltare in ogni razza le caratteristiche estetiche spesso a grande discapito di quelle utilitarie.

Si cureranno, a tal proposito, il tipo, il piumaggio e gli altri caratteri che delineano il fenotipo caratteristico della razza. Il risultato sarà espresso in animali

altamente aderenti allo standard dal punto di vista esteriore, con un elevato livello di consanguineità (mantenuto tramite sapiente linebreeding), una scarsa rusticità ed una produzione spesso molto al di sotto delle linee guida contenute nello standard.

Il bravo allevatore di polli d’ornamento sarà comunque in grado di mantenere un certo vigore all’interno del proprio ceppo, procedendo all’eliminazione (culling) di tutti i soggetti anche solo vagamente privi di vigoria. Il fine ultimo di un allevatore d’ornamento rimane l’agonismo tramite la partecipazione a mostre e tornei con valutazione dei propri animali in base ai criteri dettati dalle

federazioni d’appartenenza.

Una bella Sussex di selezione ornamentale

Selezione a scopo utilitario: Come accennato per le qualità estetiche, è altresì possibile aumentare il rendimento qualitativo di un ceppo della razza in selezione focalizzandosi su parametri di utilità. Questo tipo di criterio mira ad ottenere una miglioria delle produzioni ricavabili da una popolazione avicola.

Fattori di utilità nei polli includono: numero di uova deposte, precocità nella deposizione, deposizione invernale, accrescimento a maturità, rapidità di accrescimento, dimensione delle masse del petto eccetera. Il bravo allevatore di utilità (utility breeder) inizia a concentrarsi su un numero molto limitato di questi fattori, spesso uno o due, per poi, eventualmente intervenire sugli altri.

Gli animali ottenuti da questo tipo di selezione mostrano una spiccata rusticità, un’eccellente resistenza alle malattie, un’aderenza allo standard medio bassa, un livello di consanguineità abbastanza limitato (si fa comunque ricorso ad un mirato programma di linebreeding per fissare i caratteri desiderati), un livello di produzione buono o eccellente a seconda della fase di sviluppo della selezione. Il fine ultimo di un allevatore di utilità è quello di ottenere una buona resa nei prodotti generati dai propri avicoli, siano essi carne o uova, per sfruttarli a titolo personale o commerciale.

Una malconcia Sussex di tipo utilitario.

Come accennato inizialmente, si tratterà in separata sede delle varie tematiche inerenti la selezione menzionate in questo articolo. In particolare accennerò a valide tecniche selettive per portare a compimento l’uno o l’altro percorso a seconda dei gusti dell’allevatore. In medio stat virtus.

E voi? Che fine avete a mente per il vostro allevamento?

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